9. PEZZI IN PORCELLANA: CROGIOLO, CAPSULA, MORTAIO

 

Già presenti nel laboratorio di Berzelius (Jous Jacob Berzelius, chimico svedese 1779-1848) che per primo li usò, anche se fragili, al posto di quelli di platino che a volte davano reazioni secondarie indesiderate. Sono ancora in uso nei laboratori di chimica.

 

Mortaio con pestello

Un mortaio è un utensile utilizzato per pestare, ridurre in polvere e mescolare sostanze solide. Si tratta essenzialmente di un recipiente, dal fondo tondeggiante, in legno duro o metallo (raramente in pietra, marmo o porcellana) nel quale vengono poste le sostanze, che vengono poi triturate dall'azione di un pestello, una corta mazzetta dello stesso materiale del mortaio costituita da un'impugnatura e da una estremità più larga e pesante che va inserita all'interno del mortaio. Durante l'utilizzo del mortaio si consiglia di poggiarlo su una superficie stabile e piana. La funzione principale del mortaio è quella di polverizzare sostanze solide. Prima di procedere alla polverizzazione della sostanza, bisogna innanzitutto procedere alla sua frantumazione che viene eseguita battendo in modo delicato il solido con il pestello all'interno del mortaio poggiato saldamento al banco di lavoro. Solo dopo avere frantumato la sostanza si può procedere alla polverizzazione della stessa: tale operazione viene effettuata tramite un movimento rotatorio del pestello che polverizza la sostanza per pressione e sfregamento sulle pareti. Prolungando questa seconda fase è possibile ottenere il solido finemente polverizzato.

 

Crogiolo

Un crogiolo è uno strumento di laboratorio utilizzato per il contenimento di composti chimici che devono essere portati a temperature elevate per dar luogo a reazioni endotermiche e/o cambiamenti di fase. I crogioli sono recipienti di forma tronco-conica, con fondo piano, completamente verniciati, di diametro variabile da 3 a 5 cm, alti o bassi, muniti di coperchio.

Il crogiolo e il suo coperchio sono costruiti in materiali resistenti a temperature elevate, in genere porcellana o materiale refrattario. Il coperchio non è a chiusura ermetica, permettendo ai gas prodotti durante il riscaldamento di allontanarsi. L'accumularsi dei gas all'interno del crogiolo infatti potrebbe portare a situazioni di pericolo, date dall'elevata pressione che raggiungerebbero i gas.

Per essere riscaldati alla fiamma del becco Bunsen, i crogioli devono essere incastrati negli appositi triangoli in ferro zincato con barrette in refrattario che vanno posti sopra il treppiede.

 

 

 

 

Capsula

Le capsule in porcellana sono recipienti di forma cilindrica munite di beccuccio di travaso utilizzate nei laboratori di chimica.

Possono essere di due tipi:

- di forma bassa con fondo piano e becco

- emisferiche con fondo piano e becco

Sono di solito smaltate sia internamente che esternamente ad eccezione del fondo esterno del recipiente. Hanno in genere diametri compresi tra gli 8 e i 20 cm e una portata dai 10ml ai 100 ml.

La capsula in un laboratorio è utilizzata per far evaporare il solvente in eccesso in un campione o per reazioni in cui avvengano ossidazioni all'aria scaldando.

 

Riferimenti:

http://www.chimica-online.it/

http://it.wikipedia.org/wiki/

http://www.tplaboratorioquimico.com/laboratorio-quimico/